L'editore di TOH Scott Omelianuk parla dei disastri naturali che possono dare a un proprietario di casa adulto un caso di brividi
ottobre 2011
Quando ero bambino ci piaceva avere paura. Non intendo dire "Oh, no, la prozia Dora sta venendo a trovarci e proverà a baciarci con i suoi baffi ispidi" spaventata.
Intendo più come la tavola Ouija spaventata. Storie di fantasmi con le luci spente spaventate. Hai il coraggio di dire "Bloody Mary, Bloody Mary, Bloody Mary" spaventato.
Spero che tu non fossi davanti a uno specchio quando hai letto l'ultimo.
Comunque, è stato divertente flirtare con il soprannaturale; uscire ad Halloween e sfidarsi a sdraiarsi su una lapide del cimitero; insinuarsi nella vecchia Mrs. La veranda di Jackson a tarda notte per vedere se era davvero una strega. È stato divertente perché abbiamo sempre saputo che c'era un posto sicuro dove correre. Abbiamo sempre saputo che potevamo tornare a casa.
E anche se adoro ancora Halloween, ora, a casa mia, non mi sento al sicuro come quando ero bambino.
Non è la zia Dora, se n'è andata da tempo. Immagino che parte della sensazione provenga dall'economia e dalla preoccupazione che nasce dall'essere sempre in grado di pagare il mutuo. Il terremoto che non dovrebbe accadere dove viviamo ma è successo comunque non ha aiutato neanche il mio stato d'animo. La parte più grande, però, deve essere stata l'uragano, Irene, anche questo non dovrebbe accadere dove vivo, ma ha lasciato metà del mio quartiere inondato dall'alluvione.
Nelle ore prima dello sbarco di Irene, la mia casa, il luogo sicuro che ho cercato di creare per la mia famiglia, ha improvvisamente avuto bisogno di protezione. Siamo saliti a bordo delle nostre finestre e sacchi di sabbia le nostre porte, eppure ci è stato chiesto di evacuare. Quella notte, con il vento che ululava e la pioggia battente, quella notte in cui ne avevamo più bisogno, non potevamo tornare a casa.
Alla fine, la mia casa è andata bene. La tempesta ha fatto i suoi danni peggiori altrove. E mentre Irene se ne andava e tornavamo, mi sentivo fortunato. Fortunato ma non sollevato. Non sollevato per le persone le cui case sono state danneggiate. E non sollevato perché potrei non essere così fortunato la prossima volta.
Il che mi lascia perplesso. Sicuramente molti TOH i lettori sono stati colpiti da calamità naturali, se non la stessa Irene. Allora che ne dici di te? Come affronti la consapevolezza che avere una casa, mantenere questo santuario e rifugio in cui dedichi così tanto tempo, impegno e amore, potrebbe non essere una tua scelta ma quella di Madre Natura? Se hai un pensiero e un po' di tempo, per favore lasciami una nota. Mi piacerebbe condividere ciò che pensi con il resto dei TOH lettori.